Benessere in ufficio: strategie efficaci per il Terzo Settore
Negli ultimi anni si è sentito spesso parlare di benessere in ufficio e di come sia fondamentale per migliorare il lavoro sia dei dipendenti che dell’organizzazione stessa.
Gli enti del Terzo Settore però si trovano spesso ad affrontare sfide uniche con un budget limitato a disposizione, e ciò richiede un’attenzione particolare al benessere dei propri dipendenti.
Creare un ambiente di lavoro confortevole e supportivo migliorerà non solo la qualità della vita dei lavoratori, ma anche la produttività e la motivazione necessarie al tuo ente.
Vediamo insieme alcune strategie efficaci per migliorare il benessere in ufficio.
Il benessere della persona
Ogni persona ha necessità e aspirazioni diverse, ed è compito degli enti creare un ambiente che le riconosca e le valorizzi.
Ad esempio, offrire orari di lavoro flessibili può aiutare i dipendenti a conciliare meglio lavoro e vita privata oppure aggiungere un programma di welfare che sia correlato all’attività dell’organizzazione.
Il tuo ente si occupa di salute e ricerca? Puoi offrire screening gratuiti e/o supporto psicologico ai dipendenti!
Un ambiente di lavoro confortevole
Un ufficio accogliente e ben organizzato può fare la differenza. Cosa rende piacevole un ambiente di lavoro? Alcune soluzioni sono avere spazi luminosi e verdi, arredi ergonomici e aree comuni per la pausa. Se gli spazi lo permettono, perché non staccare un po’ dal lavoro con attività ludiche e sportive? Biliardini, tavoli da ping pong, spazi per lo yoga e strumenti per muoversisono sempre ben graditi. Fondamentale è anche la pulizia e l’ordine: un luogo di lavoro curato riflette attenzione e cura per chi vi lavora.
Nel Terzo Settore, per esempio, si possono appendere sulle pareti immagini – che siano fotografie o murales o poster – che rappresentano la mission dell’ente, creando un senso di appartenenza e motivazione.
Benessere fisico dei dipendenti
Vedi che i dipendenti non si alzano mai dalla loro sedia? Promuovi pause regolari per evitare la sedentarietà! Anche organizzare attività di team building all’aria aperta può essere un’ottima strategia per mantenere alta l’energia e la motivazione.
Che il tuo ente si occupa di sostenibilità ambientale o meno, un esempio di buona pratica per sollecitare l’attività fisica dei dipendenti è quello della mobilità sostenibile: si possono creare incentivi all’acquisto di biciclette o abbonamenti a servizi di bike-sharing, avendo cura anche di installare rastrelliere per parcheggiare poi le bici.
Carico di lavoro e prevenzione dei burnout
Sentirsi supportati dai colleghi e dai superiori è essenziale per un ambiente di lavoro sano. Le mansioni, inoltre, dovrebbero corrispondere alle competenze e alle aspettative dei dipendenti. Un carico di lavoro equo e gestibile previene lo stress e il burnout, problemi purtroppo comuni nel Terzo Settore.
Onboarding e team building
Un buon processo di onboarding per i nuovi arrivati aiuta a integrare rapidamente i dipendenti, facendoli sentire parte del team fin dal primo giorno.
Nel Terzo Settore, per esempio, è importante che, oltre all’iniziale introduzione al nuovo lavoro, agli spazi e ai colleghi, ci sia una spiegazione dei valori e della vision dell’ente, mettendo al corrente delle principali attività in corso e dei progetti presenti e futuri.
Organizzare attività di team building regolari rafforza i legami tra colleghi, migliorando la collaborazione e il clima lavorativo. Per esempio, un’uscita o un progetto di volontariato comune può essere un modo divertente e significativo per costruire il team.
Coinvolgimento nelle decisioni
Coinvolgere i dipendenti nelle decisioni aziendali aumenta il loro impegno e la loro motivazione. Partecipare alla definizione degli obiettivi, discutere le strategie e avere voce in capitolo nelle scelte operative li fa sentire parte integrante dell’ente.
Questo approccio, per esempio, può essere applicato nella gestione degli orari di lavoro, permettendo a tutti di contribuire a creare un piano che risponda meglio alle esigenze di ciascuno.
Anche il coinvolgimento di tutti per pensare a delle idee creative, come nel caso di raccolte fondi, migliora la collaborazione e permette a ogni persona di contribuire ai progetti.
Motivazione e riconoscimento
La motivazione è il motore del successo. Riconoscere e premiare i risultati ottenuti, anche con semplici gesti come un elogio pubblico o un piccolo bonus, contribuisce a mantenere alta la motivazione. Creare un sistema di feedback continuo, dove i dipendenti possono esprimere le proprie opinioni e ricevere riscontri costruttivi, è un altro modo per mantenere il morale alto e migliorare continuamente.
Gli incentivi possono anche non essere economici: per esempio, puoi pensare all’opportunità di guidare dei nuovi progetti, di vedere sul campo i frutti del lavoro in ufficio (per chi di solito è in sede), dare giorni aggiuntivi di ferie (soprattutto se si sono appena conclusi dei progetti con scadenza importanti).
Evitare ambienti tossici
Ovviamente è fondamentale evitare di costruire ambienti tossici, dove i dipendenti si sentono costantemente sotto pressione, in competizione tra loro o svalutati. Favorire un clima di collaborazione e supporto reciproco, anziché di confronto e competizione, è la chiave per un ambiente di lavoro sano. Creare un ambiente dove la comunicazione è chiara e rispettosa evita frustrazione e demotivazione. Dare feedback in maniera non costruttiva ai dipendenti non porta a nulla, se non a creare un ambiente di negatività. Un altro esempio molto comune è quello per cui i/le manager controllano ogni minimo dettaglio del lavoro dei dipendenti, togliendo autonomia, fiducia e motivazione.
Nell’ente in cui lavori, quanto si investe sul benessere della persona?
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