Come attirare la Gen Z nel Terzo Settore

Premessa: con le dovute eccezioni, è possibile delineare alcuni tratti comuni delle generazioni di cui si parlerà nell’articolo.

Attirare la Gen Z verso il Terzo Settore è un’azione importante per le Organizzazioni che possono così individuare ed assumere i giovani talenti. Ma può essere un’operazione non semplice perché negli ultimi 50 anni ci sono stati dei cambiamenti molto rapidi, e l’essere nati e cresciuti in epoche diverse impatta molto sulle esigenze delle generazioni.

 

Ma cosa contraddistingue la Generazione Z?

  • Digitalizzazione
    La Gen Z rappresenta le persone nate tra la metà degli anni ’90 e il 2010, quindi nel pieno dell’era digitale e tecnologica.
    È potenzialmente la generazione più istruita della storia, avendo avuto un accesso facilitato agli studi, anche a quelli universitari (ad oggi i Millennials hanno un maggior tasso di laureati perché molti della GenZ sono ancora nelle classi di studio precedenti ma è un dato che dovrebbe ribaltarsi nei prossimi anni).
  • Precarietà
    Da qualche anno a questa parte, i
    cambiamenti economici sono sempre più repentini: in termini assoluti, si è più ricchi rispetto a 50 anni fa, ma oggi in Italia le nuove generazioni sono quelle più povere e precarie. Gli stipendi italiani sono tra i più bassi in Europa occidentale e sono fermi da decenni, mentre i prezzi continuano a salire. Secondo i dati INPS del 2021, la riduzione del potere di acquisto e la povertà assoluta hanno colpito maggiormente i giovani fino a 17 anni (13,4%) e gli under 35 (12%), con 4 giovani su 10 che guadagnano meno di 10.000 euro lordi annui.
  • Valori
    Attirare la Gen Z nel Terzo Settore è più facile per la
    condivisione di valori e ideali con le organizzazioni non profit. C’è una forte attenzione al tema dei diritti, ai temi ambientali e alla situazione geopolitica globale oltre che locale, anche grazie alla facilità di accesso alle informazioni. Questo è importante per il Terzo Settore, in quanto molti giovani preferiscono scegliere un lavoro a impatto sociale.
  • Equilibrio vita/lavoro
    Trovare
    maggiore equilibrio tra vita professionale e vita privata è sempre più importante per le nuove generazioni. Ottenere uno stipendio adeguato è uno stimolo importante ma non il solo per trattenere un dipendente. Secondo uno studio Randstad del 2023, nelle nuove generazioni è molto più frequente il fenomeno del job hopping, cioè la scelta di cambiare lavoro dopo meno di due anni dalla firma del contratto.

 

Analizzato il contesto, cosa si può fare per attirare i giovani e trattenerli nel team?

giovani terzo settore

  1. Priorità al benessere mentale (e fisico)
    Se coinvolgere la Gen Z nel Terzo Settore è più facile in quanto è più attratta dal sociale rispetto alle precedenti generazioni, la sfida più grande è quella di trattenerli. Serve un ambiente lavorativo flessibile, trasparente e coinvolgente. Nel tuo Ente i dipendenti vengono coinvolti nelle decisioni? I nuovi arrivati vengono affiancati e guidati da colleghi Senior (anche la concezione di leadership è cambiata nel corso degli anni)?
  2. Migliore gestione del tempo
    Imparare e insegnare a gestire in maniera efficiente il tempo è una sfida per tutte le generazioni: prendersi pause, avere scadenze facilmente raggiungibili e utilizzare tools di time management sono importanti per ridurre lo stress e stimolare la creatività. È dunque importante impostare i carichi di lavoro in maniera efficiente.
    Il caro e vecchio requisito di “saper lavorare sotto stress” ci sta ma può spaventare: oltre alle scadenze da rispettare c’è la voglia di servire la Causa e non deludere le aspettative dei beneficiari e questo può generare ansie nei più giovani (ma non solo).
  3. Formazione e sviluppo di carriera
    L’opportunità di sviluppare la propria carriera è un altro dei requisiti fondamentali per le nuove generazioni, che guardano all’investimento degli enti in cui lavoreranno anche in termini di formazione e di sviluppo professionale a lungo termine. Secondo i dati ANPAL del periodo 2020-22, per 2 giovani su 3 il tirocinio non ha portato a un’assunzione, dimostrando la precarietà generale degli under 30: scrivere nella job description che si vuole investire a lungo termine può essere significativo.
  4. Ambiente inclusivo
    Come abbiamo già detto, l’etica è fondamentale nella scelta dell’ambiente di lavoro per molti giovani. Essere nati e cresciuti in una società globalizzata, multiculturale e sempre più aperta fa sì che la ricerca di un ambiente inclusivo dove passare gran parte del tempo sia essenziale. Parità di genere, diversità, rispetto e inclusione sono alcune delle priorità delle nuove generazioni, su cui quindi investire.
  5. Investimento in tecnologie e comunicazione
    La comunicazione social è sicuramente importante per attrarre i giovani, ma lo sono anche l’investimento in nuove tecnologie e in piattaforme che migliorano e velocizzano il lavoro. Anche nella candidate experience è importante aprirsi a nuovi tools digitali che mostrino ai giovani candidati l’uso della tecnologia nell’ente in cui si stanno candidando. 

 

Per conoscere la situazione dei giovani nel Terzo Settore nel 2023, gli ambiti più richiesti nei tirocini e nel Servizio Civile Universale, ti consigliamo di leggere il nostro report QUI.

 

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