Colloquio di lavoro senza stress: trucchi per gestire l’ansia

“Non sono all’altezza di questo lavoro. Non ho abbastanza esperienza. Sicuramente ci saranno candidati migliori di me.”

A quanti è capitato, prima di un colloquio di lavoro per una organizzazione non profit, di fare questo tipo di pensieri? Probabilmente a molti.

E’ tutto normale. Non c’è nulla di sbagliato a voler fare una buona impressione, per soddisfare le proprie ambizioni professionali. E un po’ di paura prima di una tappa importante della propria vita può anche aiutare a rendere meglio.

Ma l’ansia da prestazione deve essere controllata e incanalata in una prospettiva positiva.

Proviamo a darvi qualche consiglio.

 

1. Non sottostimatevi

Se siete giunti fino alla fase dell’intervista, con tutta probabilità avete giù superato la prima selezione: quella del curriculum. Oppure è lo stesso recruiter che vi ha contattati, dopo aver visto i vostro profilo Linkedin o il vostro blog.

Quindi, niente paura: siete all’altezza del lavoro. Cercate di liberarvi dei classici tormenti da ansia da prestazione, come “non sono la persona adatta per questo lavoro” o “non ho abbastanza esperienza”.

Una tecnica per abbandonare i pensieri negativi, può essere visualizzare il vostro successo. Immaginatevi già proiettati nel nuovo posto di lavoro. Prendetevi del tempo per voi stessi e immaginate questo scenario.

Si tratta, in altri termini, di preparare il vostro cervello a sensazioni positive. Insomma, abbandonate i pensieri tossici e concentratevi sulle vostre qualità.

 

2. Prendetevi cura di voi

Andate a dormire presto e svegliatevi con largo anticipo. Fate una buona e abbondante colazione e partite per tempo. Possono sembrare consigli banali, ma il riposo e la gestione del tempo, sono un ottimo metodo per tenere sotto controllo l’ansia.

Innanzi tutto, aiutano a iniziare meglio la giornata, sia dal punto di vista fisico, che da quello mentale. Inoltre, questo tipo di comportamento, vi aiuterà a gestire eventuali imprevisti: mezzi pubblici in ritardo, imboccare una strada sbagliata, navigatore rotto.

 

3. Vestitevi comodi

Se soffrite di ansia, l’ultima cosa che volete e dover pensare, ad esempio, a trattenere il fiato a causa di una camicia troppo stretta. L’abbigliamento, infatti, influisce molto sul sentirsi a proprio agio e, di conseguenza, nelle relazioni.

Scegliete un abbigliamento professionale, certo, ma che, allo stesso tempo, vi permetta di sentirvi sicuri.

 

4. Fate attività sportiva

Se avete tempo, fate un po’ di sport prima dell’intervista. Basta anche solo una corsetta intorno all’isolato o qualche vasca in piscina.

In questo modo scaricherete lo stress e libererete la vostra mente. Endorfine: più energie positive per affrontare il colloquio.

 

5. Se potete, prendetevi l’intera giornata

Il giorno del colloquio, deve essere libero da distrazioni. Se ne avete la possibilità, cancellate tutti gli impegni: annullate riunioni e prendete un giorno di ferie. Il vostro obiettivo è avere la mente sgombra.

 

6. Siate preparati sull’organizzazione per la quale siete candidati

Essere preparati è un buon ansiolitico. Studiate bene l’organizzazione, visitate il suo sito internet e leggete quante più informazioni potete sui progetti.

Questo atteggiamento vi permetterà vi fare bella figura. Ma, in termini di controllo dell’ansia, vi aiuterà a visualizzare il vostro interlocutore prima che l’intervista abbia inizio. La nostra mente tende a temere l’ignoto. E’ normale: l’incertezza ci spaventa. Per questo motivo, cerchiamo di raccogliere quante più informazioni possibili.

 

7. Non preparatevi un canovaccio

Un colloquio di lavoro, non è un’interrogazione. E arrivare preparati all’intervista, non significa imparare una lezione a memoria. Anzi, ciò non farà altro che aumentare la vostra agitazione.

Fate l’opposto. Rilassatevi e pensate solamente a rispondere alle domande dell’intervistatore. Nient’altro.

Nulla di più semplice, vero?

 

8. Non c’è fretta

Prendetevi qualche secondo di tempo primo di rispondere alle domande. Fate un bel respiro e mettete insieme i pensieri, prima di dare una risposta.

 

9. Diventa tu l’intervistatore

Porre delle domande, potrebbe aiutarti a superare il timore reverenziale nei confronti del recruiter. Un atteggiamento attivo durante il colloquio, infatti, permette di stabilire una relazione paritaria, rompendo lo schema della valutazione e interrompendo la spiacevole sensazione di essere esaminati.

Attenzione, però, c’è uno spazio riservato alle tue domande. E queste devono essere attinenti all’organizzazione, ai progetti e al ruolo.

 

10. Ogni colloquio, ti dà punti esperienza

Indipendentemente dall’esito dell’intervista, nulla è stato inutile. Ogni colloquio è un mattoncino di esperienza che vi aiuterà in quello successivo.

Tornate a casa e fate mente locale. Ripensate alle risposte che avete dato e quali sono le vostre sensazioni. Può servire mettere i vostri pensieri per iscritto, in modo da creare un certo distacco ed essere più oggettivi nelle vostre valutazioni.

 

11. E se l’esito è negativo?

Non dipende necessariamente da voi. Non significa che avete fatto una brutta impressione. E nemmeno che non siete all’altezza.

Semplicemente, ogni opportunità di lavoro coinvolge diversi candidati. Probabilmente uno di loro, in quel momento, era più adatto a voi per quella particolare organizzazione e per quel determinato progetto.

Non sempre le cose vanno male per colpa nostra. Assimilate questo concetto, siate più indulgenti con voi stessi e ridimensionate i vostri fallimenti.

 

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