Come superare un licenziamento

L’organizzazione dove stavate lavorando non vi ha rinnovato il contratto. Oppure, un drastico crollo di finanziamenti ha portato a un ridimensionamento del personale. Insomma, da un momento all’altro vi siete ritrovati senza lavoro.

Per molti, il lavoro è la principale – forse unica – fonte di redditto. Dall’occupazione dipende il suo sostentamento e un determinato stile di vita. Ma non solo. Il lavoro è anche fonte di appagamento personale e soddisfazione personale, al di là dello stipendio.

Per questi motivi, la perdita del posto è un momento che può essere traumatico, con conseguenze che non hanno solo a che fare con il conto in banca. Depressione, sensazione di inadeguatezza, logoramento dei rapporti umani: tutte conseguenze più che naturali. Se vi sentite così, sappiate che è del tutto normale. Ma, allo stesso tempo, vi chiediamo di rialzarvi e riprendere in mano le vostre vite.

Proviamo a darvi qualche consiglio su come superare questo momento difficile.

 

Niente reazioni impulsive

Il panico è nemico della razionalità. Sappiamo benissimo che può essere una conseguenza diretta della rabbia, ma in questo momento, agire impulsivamente potrebbe farvi pentire in seguito.

Come prima cosa, quindi, fate un respiro profondo e cercate di mostrare sicurezza e tranquillità. Anche se dentro avete un fioco che arde e una voglia matta di ribaltare la scrivania. Le reazioni rabbiose, infatti, potrebbero farvi compromettere i rapporti umani con i vostri colleghi, che non hanno colpe e che, un domani, potrebbero diventare nuovamente vostri collaboratori.

Insomma, uscite a testa alta: è solo un nuovo inizio.

 

Non firmate niente in maniera frettolosa

Se l’ufficio del personale vi convoca per farvi firmare dei documenti, prima di lasciare vostro posto di lavoro, non fatelo immediatamente. Prendete le carte e portatele a casa. Leggete tutto attentamente. Potrebbe trattarsi, semplicemente, di una lettera di fine rapporto, ma potrebbe essere anche qualcosa di più subdolo, come, ad esempio, l’impegno, da parte vostra, di non intraprendere vie legali.

 

Sfogatevi con qualcuno di fidato

Amici, famigliari, partner. Siamo sicuri che siete circondati da persone che vi vogliono bene e delle quali vi fidate. Si tratta di quelle persone con le quali potete essere voi stessi, senza timore di farvi vedere sconfitti e tristi.

Parlare e confidarvi con loro, vi permetterà di sfogare tutta la vostra rabbia e delusione. Ma non solo, vivono questa situazione dall’esterno e possono darvi una mano a darvi una visione di insieme. Spesso, chi passa un momento difficile, tende a sopravvalutare le difficoltà, ingigantendone la portata. Con il confronto diretto, invece, riuscirete a dare la giusta prospettiva alle cose.

 

Parlate con un professionista

Pensate di aver subito un torto? Non caricate a testa bassa. Gli uffici del personale hanno a disposizione legali e consulenti del lavoro, che sanno muoversi all’interno del diritto, sicuramente meglio di voi. Se avete dei diritti da rivendicare, dunque, rivolgetevi a un esperto: un avvocato del lavoro, un’associazione di categoria o un sindacato. Vi saprà dare le dritte giuste e vi aiuterà nel compiere le vostre mosse.

 

Fate una bella vacanza

Come farò a pagare l’affitto? E le bollette? Come faccio a mantenere il mio stile di vita?

Sono preoccupazioni legittime, per chi ha sempre vissuto solo grazie al proprio lavoro. Ma non dovete lasciarvi soffocare. Se avete concluso un rapporto da dipendente, probabilmente, avrete a disposizione un Tfr e potrete accedere agli ammortizzatori sociali.

In altre parole, non siete in mezzo a una strada.

Tuttavia, è il momento di ripartire, di ripensare il vostro futuro e rimettervi in discussione. Ma non potete farlo se siete sopraffatti da ansie e paure. Una reazione comune, infatti, è iniziare da subito a cercare un nuovo lavoro, inviando candidature a raffica, senza una vera e propria strategia.

Quindi, staccate la spina, andate 10 giorni al mare, a surfare o fare trekking in campagna: quello che più vi piace. Prendetevi il giusto tempo per svuotare la mente e ricaricare le batterie. Al vostro ritorno, avrete le idee più chiare: garantito.

 

Adesso, è il momento di ripartire

Voglio continuare a fare questo tipo di lavoro?

Questa è la prima domanda che dovete porvi. Probabilmente un periodo di stop potrebbe avervi fatto capire che quella non è la vostra strada. Magari, stare lontano dal vostro ufficio vi ha fatto stare meglio.

Al contrario, il vostro lavoro vi manca e volete immediatamente rimettervi in gioco nella stessa posizione.

In entrambi i casi, è arrivato il momento di pensare alla vostra strategia:

  1. fissate obiettivi a breve, medio e lungo termine;
  2. riscrivete daccapo il vostro curriculum e sistemate i vostri profili social;
  3. fate volontariato;
  4. intensificate il vostro networking e partecipate a numerosi eventi di settore;
  5. formazione: tornate sui banchi di scuola per imparare qualcosa di nuovo o migliorare le vostre skills.

Insomma, prendetevi almeno 2 mesi di tempo per prendervi cura di voi e della vostra immagine professionale. Solo dopo, iniziate a cercare vacancy e inviate candidature. Chissà, probabilmente, nel frattempo, avrete già trovato un lavoro migliore.

 

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