Perché il vostro curriculum viene ignorato?
Avete risposto a decine di vacancies senza risposta? Avete inviato il vostro curriculum a moltissime organizzazioni e siete stati ignorati? Non vi preoccupate, succede a tutti.
Gli uffici del personale sono sommersi da candidature e si trovano a vagliare una grande quantità di curriculum. Spesso capita, però, che anche se la vostra professionalità è adatta al ruolo per il quale vi state candidando, finite lo stesso nel dimenticatoio e il vostro curriculum si perde nei server.
Se è così, forse, state commettendo qualche errore e il vostro curriculum non funziona come dovrebbe.
Il vostro profilo non è chiaro
Per prima cosa dovete essere riconoscibili. Un errore comune è non mettere nella testata del proprio curriculum il proprio ruolo. Questo non permette ai recruiter di inquadrare la vostra professionalità al primo sguardo, ma li costringete a cercarla all’interno del documento. Insomma, una perdita di tempo: non iniziate benissimo.
Senza contare che potrete trasmettere insicurezza o dare l’impressione di non avere le idee chiare. E se non siete sicuri voi, della vostra professionalità, perché dovrebbero esserlo i selezionatori?
Siete dei professionisti della raccolta fondi? Allora scrivetelo subito dopo il nome: Mario Rossi, fundraiser. Oppure iniziate il CV con un campo denominato Obiettivi Professionali nel quale inserire delle parole chiave (diciamo 3 al massimo) che facciano ben capire il vostro posizionamento.
Avrete altri spazi per spiegare che siete persone elastiche, creative e adattabili a più contesti.
Avete perso di vista il target
Lo sappiamo, il mercato del lavoro è sempre più fluido e il mondo del non profit è multidisciplinare. Se la vostra posizione comprende aree più grandi? Se, nella vostra esperienza, avete ricoperto più ruoli? Semplice: personalizzate il vostro curriculum a seconda delle situazioni.
Se vi state candidando per una vacancy è semplice, basta seguire l’oggetto della posizione mancante. Ma seguite questa regola anche per le candidature spontanee. Per quale posizione volete candidarvi? Di quale professionista pensiate abbiano bisogno?
Siete scolastici
Il vostro curriculum è troppo vago. Vi siete limitati al compitino: chi siete, cosa avete studiato, le vostre skills e le vostre esperienze lavorative. E magari lo avete fatto con un linguaggio scolastico e sbrigativo. Ricordatevi che dovete comunicare in modo semplice, ma non semplicistico: il vostro obiettivo è distinguervi e non mescolarvi agli altri candidati.
Alcuni esempi. Invece di limitarvi a scrivere di avere competenze del montaggio video, potete evidenziare la vostra abilità nell’utilizzo di Adobe Premiere. Se siete abili nella scrittura, potete indicare i blog per i quali scrivete o eventuali progetti editoriali realizzati.
In questo senso, le vostre competenze vanno confermate. Che campagne avete curato? Quali progetti avete seguito? Con che risultati?
E non dimenticate gli obiettivi che volete raggiungere. Va benissimo raccontare chi siete e da dove venite, ma è altrettanto importare spiegare dove volete andare.
Non c’è traccia di voi
Ribadiamo che raramente i selezionatori si limitano a leggere il vostro curriculum. Spesso, invece, fanno ricerche in rete sulla vostra attività professionale. In altri termini, valutano il posizionamento del vostro brand personale.
Per questo motivo, prima di iniziare con l’invio del curriculum, fate una ricerca delle vostre informazioni in rete. C’è traccia di ciò che avete fatto?
Se la risposta è no, non allarmatevi. Linkedin è un ottimo punto di partenza.
Il curriculum non basta
Non di solo Linkedin vive il recruiter, però. Non commettete l’errore di inviare il vostro curriculum senza accompagnarlo a una lettera di presentazione e una email sintetica.
Ordinereste mai una portata senza conoscere gli ingredienti?
Errori grossolani
Ovvero, il vostro curriculum è un pugno in un occhio. Font, colori, colonne e gli altri semplici fattori di editing sono importanti quasi quanto le informazioni.
Spesso, infatti, forma e contenuto possono coincidere. Un curriculum graficamente curato e personalizzato è sinonimo di precisione e impegno, oltre ad attirare maggiormente l’attenzione di chi deve leggerlo. Al contrario, un documento anonimo è poco distinguibile dagli altri e può trasmettere sciatteria e pigrizia.
Oppure, il vostro curriculum è esageratamente lungo e il file troppo pesante. In tal caso, dovete snellire: due pagine al massimo.
E alla foto hai pensato? Non è che per caso hai sbagliato proprio quella. (Tips per la foto del CV)
Infine, sono assolutamente banditi errori di battitura e di ortografia. Leggete, rileggete e fate leggere il vostro curriculum. La perfezione non esiste, ma bisogna avvicinarsi il più possibile.
(A questo link trovi un modello di CV subito pronto da copiare)