Il fundraising Face to Face: il contatto umano nel Terzo Settore

Il Face to Face (F2F) è una delle tecniche di raccolta fondi più potenti e personali utilizzate dagli Enti del Terzo Settore. Sicuramente il digitale sta prevalendo su qualsiasi altra forma comunicativa e di business, ma non bisogna sottovalutare il valore del contatto diretto e umano.


Cos’è il Face to face? Chi coinvolge? Quali competenze ci vogliono?

In questo articolo esploreremo in dettaglio le risposte a queste domande, cercando di capire se è conveniente, per un ente, esternalizzare o internalizzare questo tipo di fundraising.

Partiamo dalle definizioni di questa attività strategica degli ETS.

Cos’è il Fundraising Face to Face?

È una forma di raccolta fondi che si basa sull’interazione diretta tra fundraiser e potenziali donatori.
Sicuramente ti sarà capitato di vedere in luoghi pubblici – come strade affollate, centri commerciali, eventi e fiere – persone con un gilet con i loghi di alcune organizzazioni non profit che cercano di dialogare direttamente con i passanti, spiegando la missione dell’organizzazione e invitandole a sostenere la causa: sono fundraiser face to face!

Quali sono i vantaggi dell’uso del F2F per gli enti del Terzo Settore? 

  • Connessione personale: l’incontro faccia a faccia permette di creare una connessione emotiva più forte rispetto alle comunicazioni digitali o telefoniche.
  • Trasparenza e fiducia: i potenziali donatori possono porre domande e ricevere risposte immediate, aumentando la trasparenza e la fiducia nell’organizzazione.
  • Feedback immediato: gli enti del Terzo Settore possono ottenere un feedback immediato dalle persone, utile per migliorare le campagne future.
  • Alto tasso di conversione: il contatto diretto ha spesso un tasso di conversione più elevato rispetto ad altre forme di raccolta fondi.


Quali competenze si cercano nei fundraiser F2F?

  1. Eccellenti capacità comunicative: la principale competenza ricercata dai recruiter per questo lavoro è la capacità di comunicare in maniera coinvolgente e chiara. Il fundraiser F2F non deve solo spiegare la missione dell’organizzazione, ma deve saper persuadere le persone che incontra trasformandole in donatori. 
  2. Empatia e ascolto attivo: nel dialogo con i possibili donatori, bisogna cercare di capire le preoccupazioni e gli interessi di ognuno, stabilendo un rapporto di fiducia e di rispetto. Con l’ascolto attivo inoltre si possono cogliere dalla conversazione gli elementi sui quali poter far leva per convincere a donare. 
  3. Capacità di negoziazione: è importante saper comprendere i bisogni e i desideri delle persone gestendo qualsiasi forma di potenziale conflitto per arrivare ad un supporto del donatore che sia soddisfacente. 
  4. Resilienza e persistenza: se qualcuno rifiuta, anche malamente, la proposta, bisogna essere capaci ad andare subito avanti. La capacità di rimanere positivi e determinati è fondamentale.
  5. Capacità a lavorare sotto stress: spesso e volentieri questa attività è anche molto fisica, per cui è possibile che si passino intere mattinate in piedi. Inoltre l’estrema vicinanza al pubblico e il tipo di lavoro portano a dover gestire stress e il rapporto con i colleghi.  

Gli ETS che scelgono di svolgere questa attività – sì efficace, ma anche costosa – possono percorrere due strade a seconda della loro dimensione e capacità economica.

Una strada è quella di reclutare professionisti internamente – sia online che offline (fiere, annunci web etc) – un’altra è quella di esternalizzare il servizio, cioè affidare l’intera gestione dell’attività ad agenzie esterne. 

fundraising face to face

Strumenti digitali e di reclutamento di fundraiser F2F

Uno degli strumenti per reclutare personale è Job4good, in quanto consente agli ETS di inserire annunci di lavoro specifici per il Fundraising Face to Face. La nostra piattaforma consente alle organizzazioni di trovare in tempi brevi e con alta affinità di profili, i candidati ideali e le competenze necessarie. Se vuoi provare a pubblicare un annuncio di F2F sulla nostra piattaforma puoi farlo da qui, e se non l’hai mai fatto è gratuito: https://www.job4good.it/pricing/ 

Metadonors srl: azienda che offre consulenza strategica e operativa nell’ambito del fundraising. In particolare, l’azienda progetta e sviluppa soluzioni per la cura e la crescita dei donatori, con CRM e soluzioni software per il monitoraggio delle campagne. Per il Face to Face, Metadonors propone uno strumento digitale molto efficace e innovativo, un software chiamato Metaface, che gestisce i team di fundraiser sia interni che tramite agenzie.

Per molte organizzazioni, esternalizzare il Face to Face a fornitori specializzati può essere una scelta strategica e spesso più efficace. Aziende specializzate offrono servizi completi per la gestione delle campagne di Face to Face, dalla formazione dei fundraiser alla gestione operativa delle attività.

Le principali agenzie di Face to Face in Italia

  1. Joy Fundraising: agenzia che sviluppa campagne di Face To Face sul territorio con fundraisers specializzati e un proprio codice etico.
  2. Legolas F2F Fundraising: agenzia Face To Face che opera nel territorio nazionale e offre strategie personalizzate, costruendo anche partnership locali e monitorando le campagne.
  3. Agorà Face To Face: presenti in molte regioni d’Italia con oltre 15 team e in Spagna con oltre 5 team, è un’agenzia che valorizza il ruolo della raccolta fondi da F2F, dando risalto e professionalità al lavoro svolto.

Il Fundraising Face To Face è una forma di raccolta fondi che può portare a risultati significativi, per questo bisogna conoscerlo e saperlo gestire al meglio. La gestione delle risorse umane è fondamentale: saper individuare la scelta migliore per un ente può portare a raggiungere il risultato sperato.

La tua organizzazione fa fundraising F2F? Scrivici le tue esperienze nei commenti.

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