Lavorare nel non profit? Tre errori da evitare
Volete cambiare lavoro e iniziare a operare in una Ong, ma non avete una vera e propria esperienza in questo ambito? Non è mai troppo tardi per rimettersi in gioco e il mercato del lavoro nel non profit offre stimoli e gratificazioni personali che esercitano sempre di più una forte attrattiva per molti candidati.
Tuttavia, se non avete mai coperto delle posizioni retribuite presso un’organizzazione, è necessario muoversi con cautela e seguire alcune accortezze. Proviamo, quindi, a darvi qualche suggerimento sugli errori da non commettere.
Non sottovalutate il lavoro
Il lavoro nel non profit non è meno impegnativo di quello aziendale. Anzi, oltre alla professionalità e alle competenze, è richiesta una condivisione dei valori dell’organizzazione. Al colloquio, dimostrate di conoscere bene la mission e di aderirne in pieno. È importante, tanto quanto conoscenze specifiche e anni di esperienza.
Spiegate perché volete cambiare lavoro. Ma soprattutto quali sono le vostre motivazioni personali e umane.
Valorizzate il volontariato. È il modo migliore per dimostrare la vostra aderenza ai principi dell’associazione. Assicuratevi di aver dedicato tempo ed energia come volontario, prima di candidarvi per una posizione retribuita per la quale non avete esperienza.
Non puntate tutto sul curriculum
La mancanza di esperienza potrebbe essere un limite. Ma solamente se decidete di puntare tutto sul curriculum. Le vostre skills, in questo caso, potrebbero non essere il vostro cavallo di battaglia. Che fare? Spostate l’attenzione sulla vostra storia personale.
Fornite ai reclutatori uno spaccato di voi che possa essere un valore aggiunto rispetto agli altri candidati. La narrazione, in questo senso, è la vostra arma. Avete viaggiato molto? Siete disposti a spostarvi in continuazione? In che modo le vostre competenze possono essere trasferibili nel nuovo lavoro?
Se, ad esempio, siete stati degli operatori finanziari in banca negli ultimi 4 anni, probabilmente non conoscete bene le dinamiche del fundraising, ma sapete come le persone gestiscono, ognuna in modo diverso, il proprio conto corrente.
Se avete un passato di militanza politica, anche a livello locale, con tutta probabilità conoscete le dinamiche di un gruppo di advocacy, sapete interagire con competitor e cittadinanza, avrete sicuramente esperienza nell’organizzazione di eventi e spiccate doti comunicative.
In altri termini, dimostrate di potervi adattare.
Non siate arroganti
Non crediate che le associazioni siano gestite diversamente dalle aziende: è sbagliato e potrebbe costarvi caro. Certo, l’obiettivo non è generare profitti, ma perseguire la mission. Tuttavia, anche le associazioni hanno la necessità di contenere i costi e massimizzare i risultati. E anche le onlus sono in “competizione” tra loro.
In pratica, operano in un contesto di mercato. Non è un caso, infatti, che molte organizzazioni siano, sempre di più, alla ricerca di personale con competenze in ambito di gestione finanziaria.
Per tutti questi motivi, non siate presuntuosi. Se vi state candidando per una vacancy nel settore non profit, non date per scontato che i risultati che avete raggiunto in ambito corporate siano facilmente replicabili.
Oltre ad essere errato, darebbe l’impressione che stiate sottovalutando la nuova posizione e sminuendo, interamente, il terzo settore e i suoi operatori.
Commenti
Gino - 24/01/2018
Salve, ho trovato interessante questo articolo. Per quanto mi riguarda vorrei fondare un’associazione, ma non so ancora in quale forma. Sapresti consigliarmi dei libri con riferimenti normativi aggiornati in materia. Grazie dell’attenzione
Luca Di Francesco - 24/01/2018
Grazie Gino. Ci sono molti libri che spiegano come costituire un’associazione ma tieni ben presente che le regole cambiano e che alcuni di questi testi potrebbero non essere più aggiornati. Il nostro consiglio è quello di recarti presso un Centro di Servizi per il Volontariato della tua zona. Potrai avere tutti i suggerimenti ed i consigli per far nascere la tua associazione.